Era un bel po' di tempo che non facevo biglietti, per varie ragioni, tra le quali il fatto di non avere a chi spedirli...
Parafrasando Asimov, il quale disse "scrivere è il mio prurito, e io mi gratto...", potrei dire che stampare è il mio prurito, e quindi sono fatti vostri.
Beccatevi perciò questo mirabile esempio di una complicatissima tecnica per la quale servono anni ed anni di esercizio, profonda meditazione trascendentale ed inflessibile pratica ascetica.
La tecnica del "come viene, viene..."
Ci ho schiaffato dentro di tutto: candeline dell'Ikea, placche da embossing, Distress Inks, pennarelli e tamponi Impress, polvere da embossing bianca su Versamark, timbrate, strusciate, spalmate, botte di ferro da stiro e fogli stampati da buttare, fustella a gogo e un trucchetto con la carta per far risaltare i buchini del bordo.
I colori come sempre in foto danno effetti misteriosi ed imprevedibili, ma riassumendo ho usato tre marroni secchi, tre azzurri/blu, un paio di strisciate di verde salvia, del nero e timbri Hero Arts e Penny Black. In pratica la versione StampingDani dell'urlo di Munch ;-D
Tanto per non farvi finire l'anno con tranquillità...
I colori come sempre in foto danno effetti misteriosi ed imprevedibili, ma riassumendo ho usato tre marroni secchi, tre azzurri/blu, un paio di strisciate di verde salvia, del nero e timbri Hero Arts e Penny Black. In pratica la versione StampingDani dell'urlo di Munch ;-D
Tanto per non farvi finire l'anno con tranquillità...