Stasera il campanello ha suonato, ho aperto la porta e... sono entrate le cavallette!
A branchi, stormi, greggi, sciami... qualunque sia la forma di aggregazione sociale della cavalletta di Halloween, stasera qui c'è stato l'equivalente di un rave di locuste.
L'anno scorso era passato qualche bimbetto a chiedere timidamente "dolcetto o scherzetto?", ma questa volta è stato un assalto: quattro passaggi di ragazzi e ragazze (rigorosamente in branchi separati per genere, così ad occhio dai dodici ai sedici anni) e mi sono partiti una trentina di lecca-lecca col teschio, diciotto confezioni di TicTac, diciotto confezioni di Smarties, ventiquattro confezioni di KitKat e tre confezioni da 10 bustine di caramelle gommose "misto Halloween" della Haribo.
In momenti come questi ri-assaporo il piacere della preparazione, della scelta dei colori e dei timbri e mi proietto all'anno prossimo (ho già ordinato i timbri sketch di Tim Holtz con il teschio, il veleno, il pipistrello ed altre gioiose immagini della medesima sorta.
Consentitemi una divagazione etologica, in forma di copione da commedia teatrale:
Entrano i ragazzi: "Dolcetto o scherzetto?... Uh, quanta roba!" "Prendi quello... e anche quello..." "Signora posso prenderne uno per mio fratellino?" (sì, perché io me la bevo a tazzoni la balla del fratellino - n.d.r.). "Meno male che ci ha aperto lei, non ci apriva nessuno!" "Prendine un altro di quelli col teschio per me... no, uno viola!" "Uh, buoni i TicTac, ne prendo un altro..." "Urca, che bello, grazie!"
Entrano le ragazze: "Dolcetto o scherzetto? Che belli! Ma li ha fatti lei?" "Come ha fatto a fare la scritta bianca?" "Guarda che organizzazione!" "Possiamo prenderne più di uno?" (nel frattempo la ragazza con mossa aggraziata ne infila quattro o cinque nella sacchetta senza aspettare la risposta) "Grazie, grazie, proprio bello anche il manifesto sulla porta, arrivederci!"
Ah, sì, il manifesto. Quello non ve l'avevo fatto vedere, quindi eccolo qui, come si presentava appiccicato alla porta con i glue dots (che non lasciano il segno sul legno e per questo sono ottimi!) Nel caso ve lo chiedeste, la freccia colorata puntava al campanello; è tutto ritagliato con la Cougar e ricoperto di glitter colorati.
Ne avevo messa una versione stampata sul portone di ingresso della palazzina, con tanto di indicazione del mio numero di citofono e scritta di benvenuto, ma qualche bigotto me l'ha strappata nel giro di cinque minuti: "non sia mai, Halloween, streghe, demoni e adoratori del diavolo! Vade retro Satana!" L'ho trovato appallottolato rabbiosamente nel cestino dell'immondizia accanto a casa.
La cosa più bella della serata? Apro la finestra e li ascolto sciamare selvaggiamente, urlando "dolcetto o scherzetto" e pianificando ulteriori invasioni a scopo di rapina in altre palazzine del nostro complesso. Rido tra me, perché guardandoli sono proprio contenta e in quel momento un gruppetto di invasati mi passa sotto la finestra. Uno dei ragazzi urla "Guardate, la signora gentile! Grazie e arrivederci!". Segue un coretto di "Grazie!" "Grazie!" "Arrivederci!"
Una chilata di dolcetti: 20 euro con Mastercard.
Vederli pazziare come non fossimo neanche a Milano: non ha prezzo!
Stasera vado a letto davvero felice, basta così poco!