Come ogni anno Halloween, insieme a dolcetti e scherzetti, si trascina dietro una sottile scia di mugugni che salgono fino alle mie finestre, aperte per cambiar aria alla casa e convenientemente basse, trovandosi solo al primo piano.
L'appunto più comune, specie da parte dalle persone più anziane, è sempre legato al fatto che si tratta di una festa sentita come "importata" da oltre oceano.
Sul fatto che
non si tratti di una nostra tradizione, beh, vediamo... tra due mesi nei cieli
italiani volerà la Befana, una vecchia vestita di scuro che vola su una scopa
come una strega e porta dolcetti (o carbone, ahi ahi...).
Ricorda qualcosa?
Prima ancora che l'Italia politica esistesse, nella nostra penisola era diffusa una tradizione popolare ancestrale legata
alla morte invernale dei campi e alla loro resurrezione primaverile, una specie di Halloween nostrano.
Era incentrata su figure femminili che durante la notte, a cavallo di scope, volavano sopra i terreni per assicurarne la fertilità e la rinascita (in seguito con i dolcetti a simboleggiare un raccolto abbondante).
La
religione ufficiale non riusciva a sradicarla ed è stata così
"coperta" dal racconto dei Magi con i loro doni in visita a Gesù bambino, ma che Gesù bambino sia nato il 25 dicembre è solo una convenzione tardiva. Il giorno esatto della nascita di Gesù è
sconosciuto e in nessun vangelo o scritto dell'epoca se ne fa menzione; la data del Natale è stata fissata solo verso il 330 d.C., proprio a cavallo del solstizio
d'inverno e dei Saturnali romani, altre celebrazioni pre-cristiane
"pagane" difficili da far abbandonare.
Quante coincidenze, eh?
Ma il punto è che, come diceva giustamente Danilo in un
commento al mio post sulle cavallette di Halloween, di tristezza e serietà in
questo mondo ce n’è fin troppa e sono felice che i ragazzi di oggi possano
godersi due carnevali, uno in autunno ed uno in primavera, per scatenarsi anche
fingendo di essere un fantasma o un pirata, l'uomo ragno o un vampiro.
Per una volta all'anno le porte dei vicini non sono più
sbarrate come occhi chiusi su vite sconosciute e i campanelli si suonano senza
paura di "disturbare", come fossimo ancora un piccolo villaggio o una
comunità unita invece di un agglomerato cittadino di esistenze separate.
Non metterò mai in discussione il diritto di una persona a
professare una fede o ad avere un'opinione, ma sono convinta che un po' di elasticità mentale in più non faccia mai male a nessuno, specie quando si tratta di cose fondamentalmente
innocue come Halloween che per i ragazzi è veramente solo un'occasione in più
per far festa, senza preoccupazioni filosofiche ed escatologiche!
Ciò detto, sono sempre aperta e disposta alla discussione costruttiva nella sezione commenti.
Con affetto,
Dani
(la vostra stamper e fattucchiera della domenica)